Dedico questo post a tutti coloro che pensano di poter cambiare vita senza difficoltà. Ma anche a coloro che vorrebbero farlo ma non ci provano perché pensano di non riuscirci o perché non sanno come fare, dove andare, cosa fare. E soprattutto cosa succederà.
Io l'ho fatto, noi ci siamo buttati alla cieca in questa avventura credendoci molto, perché non ne potevamo più, perché volevamo il mare, il sole, la natura: abbiamo abbandonato tutto e abbiamo trovato che....
Vivere a Pantelleria vuol dire, per chi non c'è nato, rallentare tutto. Vuol dire accettare, aspettando, che la macchina davanti a te si fermi per parlare con l'amico (o col meccanico, o col muratore) e tu non puoi far altro che aspettare. Non preoccuparti: quando si salutano, salutano anche te. Per non parlare degli appuntamenti: "ci vediamo domani" "a che ora?" "domani" "sì, ma a che ora?" "eh, quando passo ci vediamo". E tu aspetti tutto il giorno, se va bene.
Ma le giornate a Pantelleria durano di più, perché riesci a fare tante più cose rispetto ad altri posti, e ti rimane tanto tempo da dedicare alle cose tue, alla lettura, all'orto... tanto che qui mi sono messa a cucinare, niente surgelati, niente cibi precotti e soprattutto tanta verdura chilometri 0 (magari anche solo 5 metri).
Per sopravvivere a Pantelleria ti devi abituare al fatto che il tuo cellulare (ma anche quello della persona che hai urgenza di sentire) probabilmente non prende. E ancora adesso un po' di nervoso mi prende....
Vivere a Pantelleria e non tenere un animale domestico in casa... non esiste! E se ci provi, sono gli stessi animali che ti trovano e ti adottano, non scampi.
A Pantelleria capita di trovare gli scaffali del supermercato vuoti e sentirsi dire "eh, non è arrivata la nave", e poco importa se i legumi in busta, la pasta, i detersivi non hanno scadenza immediata tale da aver bisogno dell'arrivo della nave oggi, eppure anche quelli non ci sono.
Se vivi a Pantelleria devi fare le scorte a casa tua, perché non saranno i supermercati a farle per te.
A Pantelleria non ci sono supermercati veri e propri, ci sono negozi di qualche catena di supermercato che hanno "di tutto un po'", anzi, "di poco un po'", e devi abituarti a non trovare quello che cerchi perché "l'abbiamo ordinato, è terminato". Non è vero, aspettavano la tua richiesta per fare l'ordine, ma stai al gioco, l'isola è così.
Da quando sono a Pantelleria ho imparato a fare gli ordini via internet (Amazon for ever) e aspettare anche molto tempo perché le cose quando arrivano a Trapani non è detto che vengano subito imbarcate, e se anche succede, il trasportatore deve avere l'occasione per passare dalle tue parti per la consegna, e ho imparato a non aver nessuna vera necessità urgente, solo un desiderio che può aspettare.
Dopo tanti anni che si vive a Pantelleria può arrivare una cartolina indirizzata "Toni e Giuliana, 91017 Pantelleria (TP)".
E non è raro che a Pantelleria manchi la corrente: la luce qui costa più cara che altrove e il servizio è pessimo, ma non c'è niente da fare, ti rassegni. La benzina a Pantelleria costa 50 centesimi in più che sulla terra ferma. Perché? Perché c'è il trasporto...forse qualcuno ci marcia.
Da quando vivo a Pantelleria non mi sono mai ammalata, il naso è quasi sempre libero: il ricambio d'aria è continuo, le finestre stanno aperte anche in inverno.
Non è vero che non esiste l'inverno a Pantelleria, solo che dura poco: 2-3 mesi in cui la stufa è fondamentale, piove e c'è vento. E tanta umidità. Poi il vento si ferma e ti capita di prendere il sole (e perché no, fare il bagno) anche nei giorni della merla. Magari, ma magari no.
A Pantelleria c'è vento: è la salvezza dell'estate, è il tormento dell'inverno, ma menomale che c'è.
Le sere agostiane di Pantelleria possono richiedere una felpa, e di giorno, anche a ferragosto, troverai sempre (solo se lo vuoi) un angolo dove fare il bagno o prendere sole senza vicini fastidiosi.
Da quando siamo a Pantelleria non esistono giorni feriali e festivi: affittare i dammusi significa avere sempre il PC acceso, anche, soprattutto nei fine settimana: se sei fuori il telefono deve ricevere le mail a cui devi rispondere velocemente, mentre fai le stanze, vai in aeroporto a prendere le persone per cui hai prenotato, non senza insistenza, un'auto (perché tutti pensano di girarla a piedi), portarle in dammuso, spiegare i pro e i contro dell'isola, consegnare la mini-guida e sperare che la leggano per non sentirsi dire ogni sera "ci siamo persi". Capita anche questo, a Pantelleria.
A Pantelleria l'acqua non è potabile ed è stato (lo è ancora) difficile abituarsi a bere nelle bottiglie di plastica che inquinano e non sono neppure buone. Per noi l'acqua del rubinetto era la migliore, lassù al nord. Invece qui l'acqua è piovana, oppure si paga quella che arriva dal dissalatore, e viene messa in cisterna: a Pantelleria devi controllare spesso che la cisterna non sia vuota, perché qui l'acqua non è una cosa semplice, te la devi conquistare, pagarla salata o sperare che piova.
Ma a Pantelleria d'estate è raro che piova, e se lo fa non riempie le cisterne.
Pantelleria è un'isola dove si può stare tranquilli nel proprio dammuso senza mai essere visti (ecco perché è amata da molti VIP), ma se vuoi incontrare gente c'è sempre il bar preferito dove non soffrirai di solitudine per più di 5'. Per le strade di Pantelleria si cammina (o si corre) a testa alta, perché la gente che ti incontra ti saluta, sempre.
In tutta Pantelleria c'è un solo semaforo dove non mi è mai capitato di stare in coda per più di un rosso, e ci sono 3 rotonde che la gente ancora non ha capito come funzionano (anche perché 2 di queste non sono rotonde ma triangolari, che solo un genio può aver creato). Ma nelle strade, negli incroci di Pantelleria non troverai mai quello che suona per insultarti: se senti suonare, o vuole salutarti o non è pantesco.
Se sei pigro non puoi amare Pantelleria: è un'isola difficile e faticosa. Pantelleria non ha spiagge, non ha pianure; per persone sportive come me a volte viene da rimpiangere la vecchia, vasta Pianura Padana (no, forse esagero), ma è meraviglioso correre e andare in bicicletta per i sentieri di questa bellissima isola. Se sei pigro non potrai mai conoscere Pantelleria.
A Pantelleria può capitare che l'aereo non atterri per la nebbia. Già. Magari a Luglio. Non capita quasi mai che non atterri per il vento. Ma la nave, quella no che non arriva, anche per il vento.
Vivere di turismo a Pantelleria è difficile: non troverai nessuna agevolazione per incrementare il turismo straniero e invernale, che poi è quello che più apprezzerebbe il posto, visto che è ideale per chi ama muoversi e vedere il mare camminando in montagna. E le persone pensano che sia un'isola piccola e noiosa. Non è così ma non riesco a convincere gli amici sportivi, quelli che amano il trekking o quelli che volentieri si immergerebbero nelle acque calde quando fuori c'è l'inverno: la gente paga per farlo a Ischia o alle terme di Romagna, mentre qui potrebbe averle gratis ma ancora non l'ha capito. A volte penso che se anche qui fossero a pagamento ci sarebbe più turismo.
Da quando vivo a Pantelleria ho messo via definitivamente il ferro da stiro (a proposito, lo regalo, qualcuno lo vuole?). Uso più i bermuda dei pantaloni lunghi, i sandali delle scarpe chiuse, le canotte delle maglie e se sono sporchi perché il cane ci ha messo le zampe sopra, chissenefrega li metto lo stesso. Ho abbandonato le camicie e non mi vesto più elegante da... non so: mi sono mai vestita elegante, qui?
A Pantelleria se hai bisogno di un bravo medico, normalmente in settimana (a volte il giorno stesso, a volte servono 10 giorni) ti visita. Anche per le urgenze a noi è sempre andata bene. Non c'è ospedale ma presidio ospedaliero: allora è meglio non aver bisogno di un ricovero, perché altrimenti devi andare a Trapani.
Pantelleria non mi ha mai portato a fare spese inutili: il nostro nuovo lavoro non mi fa guadagnare tanto quanto mi rendeva essere dipendente, ma ho bisogno di poco, mi basta quello che ho, e alla fine posso anche mettere soldi da parte, cosa che prima non mi capitava. E non ho mai voglia di prendere l'aereo e andarmene via: mi basta prendere il cane e camminare ore e ore per sentieri, guardare il mare dall'alto o buttarmici dentro e sono appagata.
Pantelleria è il posto giusto per persone intraprendenti, con idee innovative: se non intralci l'attività contadina e hai voglia di lavorare, qui sei il benvenuto, hai spazio per muoverti. Ma devi avere tanta pazienza.
I Panteschi ti accolgono, ti salutano, ti considerano, ma non farai mai parte dei loro circoli.
A Pantelleria non ci sono marciapiedi per passeggiare fuori dal paese lungo il mare. Pantelleria non ha lungomare, non ha movida, non da motivo per uscire la sera vestiti eleganti.
Mollare il passato per venire a vivere a Pantelleria è stata la decisione più giusta della mia vita: non rimpiango niente, né il cinema multisala, né i mega-ipermercati (sempre odiati) né i km in auto, né i palazzi, né la solitudine del viaggio in metropolitana. Non rimpiango i soldi e le spese. Non rimpiango i lunghi inverni senza sole, né le estati di afa senza il cielo blu. E non vorrei mai più perdere i cieli stellati di Pantelleria.
Lo dico alla Gabriel Garcia Marquez:
"
Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio Orgoglio patriottico. Pantelleria era meglio…”
E ora lo dico alla mia maniera: se accetti tutto questo, allora sei sulla buona strada per vivere in un mondo fatto di felicità.