Parto da questa foto (scusate la bassa qualità) che è la copertina della mia agenda per raccontare i miei pensieri, chissà se ci riesco.
La (mia) vita è come andare in bicicletta: per tenersi in equilibrio bisogna muoversi.
E io mi muovo, mi sono mossa, più di una volta. Ma in quanti lo farebbero? Chi vorrebbe ma non ha il coraggio o chi, al contrario, non lo farebbe mai e disapprova questa scelta? Chi l'ha già fatto senza timore?
Muoversi per non perdere l'equilibrio non vuol dire necessariamente cambiare vita, mollare tutto per andare chissà dove: può voler dire anche solo cambiare obiettivi per il proprio futuro. Non siamo gli unici ad averlo fatto, alcuni li conosco (ops, mia sorella!) altri li ho letti, altri lo faranno. Non mi sento un'eroina per averlo fatto, può anche essere interpretato come una fuga, e non è da eroi. O una follia perché il futuro è un punto interrogativo. Insomma, per me è stato semplicemente un modo per non cadere. Cadere a terra, cadere in depressione per un lavoro (meglio, un capo) che non mi piaceva, cadere nella routine perché ormai da troppi anni facevo sempre le stesse cose. E per non cadere potevo mettere i piedi a terra, che voleva dire fermarsi, o pedalare con più forza, ed è esattamente quello che ho fatto.
Ecco, nessun atto di eroismo, ho solo potenziato il mio allenamento. Io l'ho fatto per questo, altri per un caso fortuito, un'occasione unica da non perdere per inseguire il proprio sogno (come il caso di mia sorella, ormai da tanti anni in America con i miei 2 amati nipoti...), altri perché non c'era niente di meglio sul mercato, in attesa di trovare il proprio futuro. Altri? Non so, ditemelo voi.
Io volevo solo essere felice, e sono veramente contenta di averlo fatto. A dire la verità il primo anno non pensavo che sarei arrivata oggi a dire che non potevo fare scelta migliore, ma oggi lo dico. E non è finita, non ho intenzione di mettere i piedi a terra: ora che so realmente cosa voglia dire fare questo lavoro in questo posto, quali sono i pro e i contro, quali le fatiche e quali i momenti facili, quali gli ospiti e per quanto tempo, ecco, ora posso permettermi di progettare un futuro lontano, quando cambierò ancora marcia. Perché la cambierò, statene certi.
Torniamo al punto iniziale: chi si sta rendendo conto di essere in equilibrio instabile e non ha il coraggio di dare il colpo di pedale, cosa deve fare? Non ho suggerimenti, dico solo che si deve pedalare quando si ha la certezza di volerlo fare, altrimenti si rischia di finire fuori strada. Allora, prima di qualunque passo, chiedete al ciclista a fianco e fate 2 conti con la vostra vita. E questo l'ho già scritto tempo fa: lasciare la famiglia è stata per me la scelta più dura e resta anche oggi la difficoltà maggiore nella mia attuale vita, ma non me ne pento.
Poi ci sono quelli che non lo farebbero mai, non perché hanno paura ma perché amano ciò che hanno. O che potrebbero avere. E sono quelli che dicono: ma non ti manca....? (il supermercato, la gita fuori porta, l'autostrada, la tangenziale, il traffico, la metropolitana, il teatro, il cinema multisala, lo stipendio....potrei andare avanti ore). No.
C'è una differenza enorme tra avere la possibilità di usufruire delle tante cose che ti circondano e usufruirne realmente; E c'è differenza da avere tante cose intorno che non servono oppure avere poche cose ma usufruire di tutte e non volerne altre.
Noi siamo una coppia che non esce volentieri la sera, ci interessa poco la multisala: il cinema qui c'è, se il film ci piace si va, altrimenti stiamo a casa molto volentieri. Odio la folla e quindi il supermercato anonimo pieno di tutto, anche di gente (anonima). Amo i negozi dove ormai tutti ci conoscono e mi piace girare senza traffico, lasciare l'auto in un punto e fare la spesa a piedi in 10 negozi diversi. O andare a camminare e basta.
E amo guardare il mare, il tramonto, le stelle.
Non parliamo del lavoro, dei bagni ecc. ma io tutto quello che desidero ce l'ho. A Milano c'era tutto... quasi tutto: mancava solo quello che desideravo. Non so se rendo l'idea: preferisco avere poco ma sfruttarlo tutto che avere tanto e lasciare che lo sfruttino gli altri.
Ecco: tra quelli che non lo farebbero mai ci sono persone che non si muoverebbero dalla città dove c'è tutto, che non sono andate a teatro negli ultimi 10 anni ma vogliono poterci andare quando vogliono, e quelli invece che a teatro ci vanno realmente: questi hanno ragione a non muovere la bicicletta, ma gli altri?
Siamo qui, noi, in una splendida isola, con 2 gatte che amiamo, amici e ospiti in ogni stagione. Vi lasciamo la vostra città e tutto il resto, felici, noi, di aver pedalato.
giuliana che bel post! fa riflettere.
RispondiEliminasono francesca, non so se ti ricordi, io e bram (il mio ragazzo olandese con cui vivo a bruxelles) siamo stati da voi a settembre. spero che non ti dispiaccia se ti leggo. fra l'altro, coincidenza incredibile, leggo un po' di blog di expat essendo expat anch'io, e mi sono resa conto di essere capitata varie volte su quello di tua sorella!!
ho letto anche il post successivo, e se potessi, se potessi, verrei ORA! ora non posso, ma lo tengo presente per l'anno prossimo, che pantelleria in questa stagione è così incredibilmente bella! godetevela! :-)
ciao Francesca! certo che mi ricordo di voi!!! Con quel viaggio che avete fatto per venire, ovviamente siamo rimasti colpiti. Sono felice di sapere che mi leggi (e che per combinazione leggi anche mia sorella), lascia i commenti quando hai voglia, mi fa piacere.
EliminaP.S. Domenica abbiamo fatto il bagno .... meraviglia!!